La Bielorussia alimenta la crisi migratoria ai suoi confini
Continua la crescita dell’immigrazione clandestina ai confini fra Polonia, Lituania, Lettonia e Bielorussia. Il numero di migranti illegali detenuti al confine polacco-bielorusso è già raddoppiato e superato gli indicatori dell’anno scorso.
Dal 12 luglio, il confine fra la Lettonia e Bielorussia/Russia, assieme alle guardie di frontiera verrà pattugliato dai militari.
In passato, a causa dell’afflusso di migranti dalla Bielorussia, l’agenzia europea di frontiera Frontex Iniziò un’operazione urgente al confine lituano-bielorusso. Nel 2021 le guardie di frontiera lituane hanno già arrestato 1.634 migranti illegali al confine con la Bielorussia. Questo è quasi 20 volte di più rispetto all’intero anno scorso. Il governo lituano ha dichiarato una situazione di emergenza a livello statale. Il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis propone di presentare nuove sanzioni contro la Bielorussia in risposta alla crisi migratoria.
Il 12 luglio, in una riunione congiunta delle Commissioni degli Affari Esteri e Libertà Civili del Parlamento Europeo, il Commissario UE per gli Affari Interni Ilva Johansson ha sottolineato le azioni deliberate del regime di Lukashenka volte ad incitare la crisi migratoria al confine tra la Repubblica di Bielorussia e l’UE.