Giornalista russo arrestato per un articolo sull’omicidio di un ufficiale del KGB
Il 1 ottobre 2021 il KGB della Bielorussia ha detenuto Gennady Mozheiko – un giornalista della testata russa “Komsomolskaya Pravda in Bielorussia”. Il motivo della detenzione era il suo articolo, in cui una compagna di classe di Andrei Zeltser, ucciso il giorno prima in una sparatoria con le forze di sicurezza, parlava positivamente di lui.
In precedenza è stato riferito che Gennady era stato detenuto a Mosca, dove si occupava di questioni personali. Ma, secondo i dati del Ministero degli Interni, l’arresto è avvenuto sul territorio della Bielorussia. Ora Mozheiko è nel centro di detenzione in via Okrestina. Il suo appartamento a Minsk è stato perquisito. Il giornalista è accusato di “incitamento all’odio razziale, nazionale, religioso o di altro genere” e di “insulto a un funzionario governativo”.
Il caporedattore della ”Komsomolskaya Pravda in Russia” Vladimir Sungorkin ha commentato la situazione relatuva alla detenzione del giornalista Gennady Mozheiko così: “Qualche giorno fa pensavamo che ci fosse una sorta di malinteso prolungato, ma ora penso che tutto ciò che accade a ”Komsomolskaya Pravda” sia prepotenza. Cosa l’abbia causato, non capisco. Questa è una reazione inadeguata a una nota completamente innocente. Ci sono letteralmente poche parole della compagna di classe dell’accusato: che a scuola era un bravissimo ragazzo e cosa gli era successo non si capisce. E per queste parole il nostro giornalista si trova in un centro di detenzione preventiva e il sito di ”Komsomolskaya Pravda in Bielorussia” è bloccato”.
L’Unione dei giornalisti della Russia chiede di rilasciare Gennady Mozheiko.
Dopo la sparatoria le forze dell’ordine di Minsk hanno detenuto più di 110 persone per commenti sui social network sulla morte di Andrei Zeltser e l’ufficiale del KGB. Tutti loro sono accusati di “aver insultato un funzionario dello stato” e di “aver incitato all’odio sociale”.