Il Parlamento europeo ha adottato una dura risoluzione sulla Bielorussia
Il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione che chiede l’estensione delle sanzioni contro le autorità della Bielorussia e una serie di settori della sua economia.
Nella risoluzione, il Parlamento europeo ricorda che l’UE non riconosce i risultati delle elezioni presidenziali del 2020, condanna la repressione, anche contro i media e i difensori dei diritti umani, e chiede un dialogo inclusivo.
Il Parlamento europeo considera la campagna migratoria illegale organizzata dal regime di Lukashenka sotto la forma di guerra ibrida, definisce il dirottamento e l’atterraggio forzato dell’aereo Ryanair come un atto di terrorismo di stato e condanna gli accordi tra Lukashenka e Putin sulla preparazione di tabelle di marcia per l’integrazione.
I deputati chiedono «urgentemente» al Consiglio UE di adottare il quinto pacchetto di sanzioni e di iniziare a sviluppare il prossimo pacchetto. È stato proposto di rafforzare le sanzioni già esistenti, in particolare contro la metallurgia ferrosa, la produzione e lavorazione del legno, l’industria chimica, contro tutte le banche statali e le aziende chiave, nonché di vietare l’importazione di prodotti fabbricati da detenuti in colonie correttive.
Il Parlamento europeo invita gli Stati membri dell’UE a riconoscere tutti i dipendenti del KGB come persone non grata nell’UE, a richiamare i loro ambasciatori da Minsk per consultazioni, e obbligare le organizzazioni internazionali, incluso l’FMI, a limitare la cooperazione e l’emissione di fondi al regime di Lukashenka.
I parlamentari esortano i membri dell’UE ad applicare attivamente il principio della giurisdizione universale e a preparare casi legali contro i funzionari bielorussi responsabili o coinvolti nella violenza e nella repressione, incluso Alexander Lukashenka. Inoltre, il Parlamento europeo «sostiene ulteriori discussioni sulla possibile istituzione all’Aia di un tribunale internazionale per le violazioni dei diritti umani in Bielorussia».